Residenze per anziani: caratteristiche da valutare per una scelta consapevole
Se stati cercando un luogo per far vivere un caro avanti con l’età che soffre la solitudine ma che è ancora discretamente autosufficiente, è importante valutare non soltanto il prezzo e i servizi ma anche l’ubicazione della struttura e la tipologia di attività svolte così da consentire all’ospite di condurre una vita quanto più normale possibile.
In Piemonte, come in altre regioni, se si tratta di una persona autosufficiente la scelta sarà molto ampia e alcune strutture sono più simili a degli alberghi che a delle case per la terza età. In fatto di residenze per anziani Torino è una delle città più fornite ma non mancano realtà incredibili anche in periferia o nelle altre province.
I malintenzionati, ovvero coloro che cercano di lucrare sul numero degli ospiti sono sempre in agguato ed è per questo che conoscere la normativa può essere d’aiuto per fare una scelta consapevole.
Per esempio, per quanto riguarda la rsa, che è il tipo di struttura dedicato a chi non è autosufficiente, la normativa si attesta attorno ai seguenti numeri: anziani non autosufficienti (in media 4 moduli da 20-25 soggetti, fino ad un massimo di 6 moduli); nelle R.S.A. per anziani, di norma, un modulo di 10-15 posti va riservato alle demenze; disabili fisici, psichici e sensoriali (in media 2 moduli, massimo 3 da 10-15 soggetti). Anche la localizzazione ha un ruolo di primo piano.
Le rsa, in relazione alle particolari esigenze determinate dalle condizioni psicofisiche delle persone che vi trovano accoglienza vanno preferibilmente localizzate, soprattutto quelle di nuova costruzione, in zone già urbanizzate, integrate con il preesistente contesto, o ben collegate mediante mezzi pubblici a centri urbani, al fine di evitare ogni forma di isolamento, difficoltà di incontro con le famiglie e di allontanamento dall’ambito sociale di appartenenza.
Lo stesso vale per le case di riposo che a maggior ragione possono ospitare anziani ancora in grado di muoversi in autonomia e, dunque, in grado di raggiungere i propri familiari per una visita. Ecco perché, sempre più spesso, quando bisogna aprire nuove strutture di questo tipo si tende a ristrutturare o a convertire edifici già esistenti, magari ubicati nei centri storici.
Quanto alle dimensioni è bene sapere che gli standard edilizi, dimensionali e qualitativi previsti dal DPCM 29 dicembre 1989 per la realizzazione di strutture residenziali per anziani non autosufficienti valgono anche per le RSA per soggetti affetti da minorazioni fisiche, psichiche e sensoriali, per i quali sono da prevedersi moduli più piccoli.
Ma non solo, la struttura deve avere caratteristiche (funzionali, tipologiche, spaziali, morfologiche, ecc.) il più possibile assimilabili ad una unica matrice pur contemplando delle differenze interne per esaudire le esigenze degli ospiti.
Per esempio posti letto al piano terra per chi non può deambulare o camere singole per chi ha particolari esigenze di salute o di privacy.
Gli spazi abitativi avranno quindi gli stessi standard dimensionali mentre differenti saranno le loro logiche aggregative, il loro dimensionamento complessivo, i servizi erogati e gli standard di personale.
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