Residenza Socio assistenziale: a chi è adatta e quali sono i benefici

Nella vasta gamma di strutture per anziani esistenti la Residenza Sociale Assistenziale (RSA) solitamente è una grande residenza che eroga principalmente servizi socio-assistenziali a persone anziane, in età in genere superiore ai 64 anni, con gravi deficit psico-fisici senza la necessità di prestazioni sanitarie complesse.

Gli ospiti, insomma, non sono hanno bisogno di cure e aiuto per vestirsi o per mangiare ma necessitano anche di un alto grado di assistenza alla persona con interventi di tipo assistenziale in quanto non sono in grado di condurre una vita autonoma e le cui patologie, non in fase acuta, non possono far prevedere che limitati livelli di recupero dell’autonomia e non possono essere assistite a domicilio.

 

Questo tipo di strutture, di solito, offre cure notturne e diurne ma anche attività socializzanti ed educative, prestazioni infermieristiche, vitto e alloggio. Le prestazioni di assistenza sono assicurate, con standard di gran lunga superiori rispetto a quelli offerti con l’assistenza domiciliare o dalle cosiddette badanti.

Il personale, in genere, è altamente specializzato: in queste strutture c’è infatti sempre un medico specialista coordinatore, un assistente sociale, ma anche animatori, infermieri professionali, psicologi, terapisti della riabilitazione, operatori socio sanitari, dietisti e persino podologi.

 

Alcune di queste strutture offrono inoltre sale riservate a pazienti con particolari patologie. I casi più frequenti sono quelli dell’Alzheimer in quanto gli anziani affetti da tale patologia hanno bisogno di assistenza socio assistenziale e socio sanitaria in maniera integrata, flessibile e personalizzata.

 

Questi centri sono considerati dei veri e propri toccasana per i malati perché, nell’arco di poco tempo, sono in grado di mantenere, recuperare e stimolare le capacità potenziali residue, fisiche, psichiche e sociali della persona al fine di consentire la permanenza nel proprio ambiente di vita il più a lungo possibile, nella salvaguardia dell’unità del nucleo familiare.

Ma non solo il personale riesce anche a rivalutare le residue capacità della persona attraverso la realizzazione di programmi socio-assistenziali individuali e fornire, sulla base di una puntuale ed approfondita valutazione sociale, prestazioni ed interventi volti a rispondere a bisogni complessi che richiedano una attenzione globale alla persona.

 

Naturalmente anche le famiglie hanno bisogno di sostegno e per questo vengono attivati dei percorsi di integrazione che aiutano i parenti a supportare l’anziano nell’intero arco della giornata. Spesso le residenze socio assistenziali prevedono anche un centro diurno al quale accedono anche anziani che non vivono in pianta stabile nella residenza.

Qui vengono svolte importanti attività come la mobilizzazione (palestra, attività varie), ma anche attività occupazionali (lavori manuali con materiali vari) e di socializzazione (lettura del giornale, feste, etc…) degli utenti, individuali e di gruppo, per il recupero e mantenimento delle capacità motorie, manuali, psicofisiche e di socializzazione.

 

Si consumano inoltre pasti intermedi come la colazione e le merende mattutine o pomeridiane e si offrono prestazioni igienico-sanitarie ad integrazione dell’intervento dei familiari. Questi centri diventano anche dei punti di consulenza medico specialistica, di assistenza infermieristica, riabilitativa e psicologica.

Un vero e proprio punto fermo per le famiglie che spesso, quando si ritrovano anziani con queste patologie, non sanno a chi rivolgersi.

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