Comunità psichiatrica forense

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Cos’è una comunità psichiatrica forense? Ne cerchi una?

Per rispondere a questa domanda è opportuno sottolineare che la “psichiatria forense” è quella disciplina che studia i risvolti medico-legali della psichiatria; Dunque tutte le problematiche forensi che spesso si affrontano in campo penale e civile, nella fattispecie verso soggetti affetti da patologia psichica.

Si deve specificare che quando si parla di psichiatria forense, si sta di fatto parlando di una branchia della criminologia che spazia dalla giurisprudenza fino a toccare gli aspetti della salute mentale.


A cosa serve la struttura psichiatrica forense?

Tale disciplina, la psichiatria forense, è d’ausilio nel giudizio diagnostico-valutativo e prognostico. Serve a stabilire le condizioni mentali di un soggetto in riferimento a un particolare reato e ad un preciso momento del suo corso giudiziario.
Le strutture psichiatriche forensi allora sono di supporto a questa disciplina, specie quando tali soggetti non possono essere oggetto di custodia presso i carceri.

Spesso sono i questori e i vari enti della giurisprudenza a cercare tali strutture quando voglio dare in affidamento un soggetto patologie legate alla psiche e sentenze giuridiche che ne vincolino la libertà.
Se cerchi una struttura o una comunità psichiatrica forense ti invitiamo a contattarci tramite questo https://casadiriposo.biz/contatti/, in quanto disponiamo di diversi posti letto presso le nostre struttura accreditate site in Piemonte.


Quando nasce la psichiatria forense e le comunità psichiatriche forensi?

Questa disciplina nasce intorno al XIII e XIV secolo ed oggi la si vede sempre più rilevante nelle fasi di giudizio verso soggetti affetti da patologie inerenti la salute mentale.
Da questa esigenza si è visto sempre più concreto l’uso di strutture abilitate alla gestione di tali soggetti, motivo per cui Il Residence ha sviluppato un reparto appositamente per rispondere a questi aspetti.


La nostra comunità psichiatrica forense

La nostra comunità psichiatrica forense nasce nel 2016 ed ad oggi (aprile 2019) ha 10 posti letto che diventeranno 15 entro fine maggio 2019. Essa nasce da un progetto specifico a cui abbiamo dato il nome di Progetto “LEGGE 81/2014” che vede la nostra “Comunità Valchiusella” come sede operativa.
Comunità Valchiusella in quanto la nostra struttura è ubicata in Vico Canavese, nota località della valle valchiusellese, in provincia di Torino.

Il Progetto si pone come obiettivo l’inserimento, all’interno della Comunità Terapeutica Psichiatrica di tipo B “Valchiusella”, di persone affette da disturbi mentali, autori di fatti che costituiscono reato, alle quali viene applicata dalla Magistratura la misura di sicurezza detentiva, ai sensi della Legge 81/2014.


Limitazione alla libertà

La misura di sicurezza detentiva è disposta dalla Magistratura. Eventuali ‘concessioni’ possono essere presentate e sostenute dopo un periodo di osservazione, attraverso il programma di trattamento individuale, di concerto con il CSM inviante, dal Legale di parte.
La Legge 81/2014, in materia di “disposizioni urgenti in materia di superamento degli ospedali psichiatrici giudiziari”, non indica tempi e vincoli circa le misure di sicurezza.


La Legge 81/2014 stabilisce:

La chiusura degli OPG (31/03/2015);

Di norma sono adottate misure alternative all’internamento; il giudice, anche di sorveglianza, indica misure alternative al ricovero in OPG, salvo eccezioni, anche per misure provvisorie e per dimissioni;

Le condizioni socio-economiche dell’individuo e la mancanza di un progetto terapeutico individuale non possono più motivare la pericolosità sociale e quindi l’internamento;

Le Regioni devono predisporre piani di intervento congiunti con i Dipartimenti di Salute Mentale del territorio ed attivare eventuali REMS;

La durata massima della misura di sicurezza non può essere superiore a quella della pena per corrispondente reato.


La Comunità

Essa offre non solo interventi di contenimento ed assistenza, ma opera soprattutto con finalità terapeutiche e riabilitative. Ha l’obiettivo primario di un recupero ottimale delle capacità residue degli ospiti e del raggiungimento da parte loro del miglior livello possibile di autonomia, di integrazione e di qualità di vita.

La Comunità si presenta quindi come luogo non detentivo o punitivo, in grado di accogliere anche persone in cura, autori di reato, giudicati non punibili per riconosciuta infermità mentale, totale o parziale, ma ritenuti socialmente pericolosi e quindi con una misura di sicurezza che ne limita la libertà.

Reception


L’inserimento


Esso avviene compatibilmente e nel rispetto delle dovute limitazioni alla libertà stabilite dalla misura di sicurezza detentiva.

Sarà previsto un percorso mirato ed individualizzato orientati ad un cambiamento possibile.

Tutte le attività che concorrono a costruire la quotidianità dei pazienti, sono volte a garantire il miglioramento dello stato di salute e del grado di autonomia della persona, anche al fine della progressiva riduzione o superamento, laddove possibile, della pericolosità sociale.

Essendo questo un concetto giuridico non può che essere inteso, da un punto di vista clinico, come una attenta e puntuale valutazione, che porta ad una stima dei fattori di rischio di agiti violenti riconosciuti dalla letteratura scientifica internazionale.

Ad ogni ospite è garantita l’assistenza sanitaria di base e l’assistenza sanitaria specialistica non psichiatrica eventualmente necessarie.
Gli operatori dell’equipe multidisciplinare (medico psichiatra, psicologo, infermieri professionali, educatori e/o tecnici della riabilitazione, oss),
opportunamente specializzati e formati per l’intervento in psichiatria forense assolveranno al compito di cura in una prospettiva di libertà, per favorire il miglioramento dello stato di salute e del grado di autonomia della persona.

fonte: https://wikipedia.org

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