Anziani non autosufficienti: tutte le opzioni esistenti per l’assistenza

Vorremmo che i nostri genitori o i nostri nonni fossero sempre in salute, pieni di energia e autosufficienti ma purtroppo non sempre è così e quando si superano gli 80 anni o si contraggono particolari malattie non riuscire a deambulare o a svolgere in autonomia le attività quotidiane è quasi la normalità.

 

I restanti componenti della famiglia però spesso lavorano, sono sempre meno le donne casalinghe, per cui con anziani non autosufficienti in casa è doveroso individuare una soluzione in linea con le esigenze della persona non autosufficiente ma anche degli altri componenti della famiglia.

Le opzioni sono davvero tante e spesso per capire quella giusta l’unica possibilità è quella di sperimentare e capire se il diretto interessato sta bene o se si sente a disagio. C’è, per esempio, l’assistenza domiciliare, ci sono le badanti, ma anche i centri diurni e le comunità specializzate.

 

Quando un anziano è completamente non autosufficiente in teoria la soluzione  migliore sarebbe quella delle residenze per anziani presso le quali gli ospiti hanno personale che organizza attività sociali, cure mediche costanti, ascolto psicologico e non solo.

Tuttavia può accadere che l’anziano si senta come abbandonato e rifiutato, non dalla struttura ma dalla propria famiglia e che finisca per accusare una forma di depressione. Proprio per questo motivo molte persone optano invece per il centro diurno.

 

Questi luoghi hanno innanzitutto quasi sempre un servizio navetta che recupera l’anziano a casa alle prime luci del mattino e poi lo riaccompagna la sera. Durante la giornata viene servito, aiutato, visitato e accompagnato a fare qualunque tipo di servizio.

Poi la sera torna a casa e si confronta con i restanti membri della famiglia che raccontano all’anziano la propria giornata, oppure guarda la tv e stremato si corica in attesa di una nuova giornata presso il centro diurno.

È vero che nei casi più gravi spesso accade che in famiglia non vengano rispettate delle regole fondamentali per la salute del paziente come, solo per fare qualche esempio, non mangiare determinati cibi, i dolci per i diabetici solo per dirne una, è così finisce che i progressi fatti di giorno vengano vanificati di sera.

 

Questo è il motivo per cui spesso gli anziani ospitati presso delle specifiche comunità recuperino molto più velocemente. C’è poi la carta della badante: c’è chi trova subito la persona giusta e risolve moltissimi problemi e chi invece riceve delusioni una dopo l’altra e finisce per pensare male dell’intera categoria.

 

Il valore aggiunto delle badanti, se si trova quella giusta, è che spesso sono delle vere e proprie colf. Oltre ad occuparsi dell’anziano fanno la spesa, preparano il pranzo, sistemano casa e si occupano di tutte quelle faccende fondamentali per tenere una casa viva e in funzione.

 

Questa è la soluzione privilegiata da quelle famiglie con case a più piani nelle quali ad ogni piano vive un componente della famiglia. Solitamente l’anziano si trova al piano terra e la badante, per esempio, prende la posta per tutta la famiglia, fa la spesa e accompagna la persona che assiste a fare delle passeggiate.

Al piano superiore abitano magari i figli che pur non risiedendo nello stesso appartamento possono per esempio dare un’occhiata all’anziano e alla badante assicurandosi che tutto vada per il meglio.

 

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