Anziani non autonomi: meglio la badante o l’ospizio?

Quando si comincia a paventare l’ipotesi di dover lasciare la propria residenza per trasferirsi in una struttura specializzata qualunque anziano comincia a tremare.

Il primo pensiero va a quello che viene comunemente denominato nel gergo della terza età “spizio” e si finisce nelle grinfie nella solita badante di turno. In effetti paragonando le case di riposo e le badanti la bilancia protende inevitabilmente per le prime.

 

Si socializza di più, si viene seguiti, si sta insieme, si mangia bene e si fanno attività.

Niente di tutto ciò avviene quando si viene affidati a una badante, spesso inesperta sia dal punto di vista medico che assistenziale.

 

Certo è che bisogna valutare caso per caso: se il diretto interessato già è in uni stato confusionale, infatti, un trasferimento non farebbe che aggravare la situazione.

D’altra parte, però, se la persona in questione ha bisogno di cure mediche costanti o specialistiche è fondamentale pensare a una struttura all’altezza della situazione. Se si è indecisi, forse la soluzione migliore è quella di chiedere al geriatra o al medico curante.

 

A volte, infatti, basta cambiare luogo, o anche soltanto stanza da letto per mettere in difficoltà un anziano. Con l’avanzare dell’età, infatti, si perde l’efficienza dei cinque sensi (udito e vista soprattutto) ma vengono meno anche molte capacità relazionali e sicurezze legate all’ambiente circostante.

Il cambiamento determina spesso la perdita di lucidità e squilibri psicologici. In questi così dunque la soluzione della badante appare incredibilmente migliore, soprattutto se si tratta di una figura preparata a svolgere un’assistenza ad hoc. A volte ci sono inoltre ragazze che svolgono con grande passione il proprio lavoro, cucinano specialità, e portano gli anziani da accudire al parco con la carrozzella o sotto braccio col bastone senza mai farlo sentire un peso.

 

Certo, quando si cerca una badante le fregature sono sempre in agguato e non mancano persone che, per disperazione, finiscono per preferire l’ospizio. Che poi, va detto anche che queste strutture non esistono più nel senso stretto del termine. Sono perlopiù dei centri altamente specializzati, popolati da ospiti con problematiche fisiche molto simili e che possono dunque dare la carica giusta per reagire a determinate situazioni difficili.

Infine c’è da dire che la casa di riposo, se non convenzionata, può essere molto più costosa rispetto alle possibilità economiche di un anziano o di una famiglia. In entrambi i casi, si tratta di una scelta molto delicata da compiere in maniera assolutamente meditata. Il punto è che se un anziano ha la sensazione di essere allontanato dalla sua famiglia, dove ha una situazione affettivamente buona, si sente abbandonato e c’è il rischio che si lasci morire.

 

E se una persona di quell’età si vuole lasciare morire, non c’è medico o medicina che tenga. Se invece viene inserito in una situazione piacevole per lo spirito, i miglioramenti possono essere davvero incredibili. In sintesi, probabilmente, non esiste una formula fissa, molto dipende dalla famiglia e soprattutto dall’anziano ma ascoltare le esigenze del diretto interessato è sicuramente il metodo migliore per fare la scelta giusta.

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